venerdì 27 luglio 2012

Niente - J. Teller

E' pericoloso leggere libri che ne evocano altri. E' ancora più pericoloso leggere libri che evocano contemporaneamente più libri che ami. Infatti ancora non mi è chiaro se questo libro mi sia effettivamente piaciuto o meno.

Il richiamo al Barone Rampante di Calvino è forte già dalla copertina. Quello al Signore delle Mosche di Golding dalla trama: un ragazzino sale su un albero convinto di aver capito che nella vita nulla ha senso; i compagni di classe decidono di raccogliere ciò che più ha importanza nelle loro vite per mostrare al ribelle Il Significato.

La trama è tutta qui. Sembrerebbe nulla di inquetante se non fosse che - come spesso accade - le cose lasciate in mano ai ragazzini tendono a muoversi in una spirale spaventosamente crudele. Invece di "mostrare" ognuno in realtà perde qualcosa; inizialmente si tratta di cose semplici, come la bicicletta giallo fluo o i sandali con il tacco tanto desiderati, ma presto si perde la fede, la propria identità, la verginità, il talento. Qualcuno perde anche la vita.

Non è un libro banale, non è un libro con il lieto fine, non è tante cose. Forse è semplicemente un libro cui dare un'opportunità.

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