martedì 26 giugno 2012

Il Vangelo secondo Biff (amico d'infanzia di Gesù) - C. Moore

Biff, migliore amico d'infanzia di Gesù, viene resuscitato da un angelo sbiellato perchè scriva un Vangelo che riempia il gap della vita del Salvatore. I Vangeli, infatti, si limitano a pochi dettagli ed indirizzano la loro attenzione agli ultimi anni di vita del maestro, gli anni cosiddetti della predicazione.

L'idea è davvero geniale, Biff è un adorabile buffone e Gesù un ragazzino che cerca di capire quale sarà la sua identità, la sua strada di Messia, frustrato da un Padre che lancia messaggi contraddittori. Si incontrano le vicende che tutti conosciamo, vista da un'angolazione più scanzonata e decisamente più vicina a tutti noi. E finchè si resta in Galilea il divertimento è assicurato.

Quando però si trova a dover riempire davvero il periodo oscuro, Moore esagera. Gesù e Biff partono per l'oriente alla ricerca dei magi che seguirono la stella cometa: ci si imbatte così in un Baldassarre mago circondato da dieci improbabili maghe del sesso e passando per un Melchiorre appassionato di kung-fu si giunge ad un Gaspare-Siddharta. Il troppo stroppia e questa parte centrale basata su un umorismo infantile (cacca, scoregge e pupù) è davvero difficile da digerire.

Si riprende un poco sul finale, ma in conclusione è ben lontano dalle premesse. Qualche chicca c'è, ma mi chiedo se Moore sia un genio mancato o soltanto un furbo.

Senza infamia e senza lode.

lunedì 25 giugno 2012

La cattedrale dell'Anticristo - F. Delizzos

Pro: è ambientato a Torino, nella mia adorata Torino.

Contro: l'autore fa sfoggio di conoscenza utilizzando paroloni e costrutti complicati, ma si perde banalmente nelle più semplici regole grammaticali: entrarono in un bar e gli servirono. Già solo per errori di questo tipo il libro andrebbe chiuso con sdegno.

Comunque.

E' un guazzabuglio di cose già viste e già sentite, i personaggi sono stereotipati e monodimensionali, la storia è banale. Dovrebbero fare un monumento a chi ha scritto la quarta di copertina, perchè è la parte più accattivante di tutto il libro.

Siamo nel 1888, a Natale. La città di Torino è squassata da omicidi di neonati e furti al Museo Egizio. Cosa si nasconde dietro a questi eventi? Ovviamente una setta massonico-satanica nel primo caso, della quale fanno parte anche diversi esponenti della Torino bene e di una setta cattointegralista nel secondo, che trafuga il corpo di Gesù mummificato per nascondere al mondo il fatto che fosse massone anche lui.

Ci muoviamo quindi tra colonnelli con sensi di colpa grandi quanto il mondo, zingari che prevedono il futuro, omicidi, uomini luminescenti, orge iniziatiche, rapimenti e omicidi in salsa già vista, trita e ritrita.

Una cosa però me la chiedo: qualcuno ha capito perchè Delizzos abbia schiaffato Nietszche nel romanzo? Per cercare d rivalutarlo? Per renderlo ancora più odioso al mondo? Ai posteri l'ardua sentenza.

Ma se siete furbi, evitate questo libro.

giovedì 21 giugno 2012

La discesa dei Luminosi - I. Provenzi, F. S. Loiacono



Ragazzo ricco bello e dannato che parte come cattivo ma diventa buono? C'è.
Ragazza dalla vita sociale pari a zero, esigente in fatto di uomini, intelligente e che inevitabilmente si innamorerà (ricambiata) dal bello di cui sopra dei cui poteri, per altro, è immune? C'è.
Migliore amica della ragazza intelligente eccetera eccetera, casualmente con i superpoteri e ancor più casualmente antagonista del bello di cui sopra sopra? C'è.
Sorella bella, isterica e scassapalle capricciosa del bello di cui sopra sopra sopra? C'è.
Professore universitario frustrato relatore della ragazza intelligente che si alleerà  - ovviamente - con i cattivi ? C'è.
Altri clichés vari, tra i quali ragazza su sedia a rotelle con poteri da sciamana, lavoro e casa trovate in un batter d'occhio, fiducia negli sconosciuti e viaggi da un capo all'altro del mondo come niente fosse? Ci sono.

Ora.

Prendete tutto questo e shekeratelo bene, aggiungete la profezia Maya che tanto terrorizza il mondo, il Piccolo Principe, un codice da tradurre, strane divinità offese con gli umani et voilà. Il romanzo è servito.
Cospargete infine il tutto con un po' di amore, gelosia e vendetta e non avrete neanche bisogno di leggere queste pagine.

Tra l'altro, io mi chiedo, considerato che i Luminosi sono già tutti sulla Terra e si spostano dal loro pianeta al nostro prendendo fuoco, mi spiegato esattamente perchè il libro si intitola discesa?

mercoledì 20 giugno 2012

La papessa - D. Woolfolk Cross

Anno del Signore 814. Nasce Giovanna che, in un'epoca in cui le donne sono considerate empie ed inferiori, ha invece un forte desiderio di sapere. Guidata da Esculapio prima, alla schola poi, si sotituisce al fratello morto spacciandosi per maschio ed arriva ad essere eletto Papa.

E' chiaro che l'autrice abbia eseguito ricerche approfondite, peccato però che poi la storia sia davvero piatta: non si prova empatia per nessuno dei personaggi, Giovanna è insopportabile, Giovanni è un ciuccio smidollato, Gerardo è l'intellettualoide di turno dal matrimonio infelice, Richilde è la matrigna cattiva, Odo il maestro che cerca in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote alla protagonista. Siamo sinceri, è interessante perchè siamo in bilico tra realtà e leggenda, ma quando un lupo viene battezzato Luke in onore di Lucrezio scende davvero la catena. E poi vogliamo parlare del finale?

Insomma, da leggere solo se si ha voglia di un Harmony in epoca medievale.

lunedì 18 giugno 2012

L'orribile karma della formica - D. Safier

Sei un'arrivista e sacrifichi tutto - figlia compresa - per la carriera? Hai un marito devoto ma lo tradisci con il figo di turno? Metti i piedi in testa a chiunque pur di ottenere i risultati che vuoi?

Fa attenzione! La tua morte potrebbe essere assurda, ma il dopo potrebbe essere peggio. Potresti, ad esempio, risvegliarti formica e scoprire dopo un incontro con Buddha (anche lui in versione formica) che la strada verso il Nirvana è ardua e lunga. Per fortuna, potresti imbatterti in un fantastico compagno di viaggio, Casanova. 

Questa la prima parte del romanzo che davvero è spumeggiante, ironico, divertente e intelligente. Il prosieguo non è all'altezza, la storia si sbrodola ed il finale non solo buonista ma anche di più è davvero terrificante.

Non è che arrivato a metà romanzo Safier si è ritrovato incarnato in un cricetino e ha terminato il libro in modo positivo per accumulare karma?!

In verità meglio mentire - K. Gier

Primo passo nella chick-lit di marchio tedesco. Avrei fatto meglio a rimanere dov'ero!

Come al solito mi sono fatta fregare da una trama davvero curiosa - la protagonista è molto intelligente, dettaglio diverso dalla solita donna in carriera il cui primo particolare descritto è la bellezza - e da una scrittrice che ha già dato prova di grande ironia.

La protagonista è Carolin, venticinquenne dal QI elevato, numero di amicizie inversamente proporzionale, plurilaureata, maga con i numeri, ottima musicista, freak all'ennesima potenza, vedova del padre del suo ex fidanzato.

Fine.

No, perchè davvero non accade nulla. E' tutto scontato, banale, decisamente poco caustico. Se in Germania la Gier ha spopolato con libri di questo calibro, se ne deduce che i tedeschi abbiano un pessimo senso dell'umorismo.

Bocciato con veemenza.

giovedì 7 giugno 2012

Il mistero di casa Aranda - J. Tristante

Elegante e garbato. Sono i primi aggettivi a cui penso, se qualcuno mi chiedesse di descrivere il libro in due parole. D'altri tempi, aggiungerei se potessi usarne tre.

Tristante ci porta nella Madrid di fine ottocento e ci presenta Victor Ros, un delinquentello che - abbandonata la cattiva strada - diventa un ispettore di polizia dal fiuto fino. Ovviamente poi è descritto anche come bello, che nella fantasia della lettrice media diventa, nove volte su dieci, gnocco. Il decimo rimanente è perchè la suddetta lettrice lo considera decisamente gnocco.

Dicevamo.

Il libro è un diesel, come tutti gli scrittori spagnoli Tristante parte lento e ama le digressioni e le divagazioni. Però fa un uso scrupoloso e corretto della punteggiatura, tutto rimanda alla trama, nulla rimane sospeso e non ci sono cinquecento personaggi di cui almeno quattrocentonovanta inutili*. Posso quindi affermare che il caro Jerònimo mi fa fare pace con gli autori spagnoli per i quali non nutro esagerata stima. Inoltre la caratterizzazione dei personaggi è completa, impossibile non affezionarsi a loro; imisteri rispecchiano il modus operandi dei gialli classici. Solo il finale in stile Harmony mi è sembrato un po' buttato lì. L'autore avrebbe potuto risparmiarsi quelle due-pagine-due lasciando il tutto all'immaginazione del lettore. Pazienza, non si può avere tutto dalla vita!

In ogni caso, ottimo esordio. Libro assolutamente consigliato.




* i riferimenti a Saramago, Zafòn ed alla Allende sono assolutamente voluti!

Gli occhi gialli dei coccodrilli - K. Pancol

Parigi. Francia.

Già qui avrei dovuto pormi qualche domanda, con gli scrittori francesi vado d'accordo solo fino ad un certo punto: perchè impelagarmi nella lettura di un libro con tanto di seguito e seguito del seguito? Perchè sono un po' pirla, dico io, e perchè nella trama si capisce che nelle vicende è coinvolto anche un libro, un romanzo storico ad essere precisi, e io a questo tipo di richiamo non so resistere.

Pirla doppia, allora. Perchè tra queste pagine ho solo incontrato personaggi insulsi, monodimensionali e stereotipati: ricchi e cattivi, ma così cattivi che neanche un barracuda e talmente stronzi e senza una minima parvenza di coscienza da risultare odiosi. Oppure buoni, anzi, più che buoni fessi. Ma così fessi ed ingenui ed inetti da accettare supinamente tutto quello che succede. Spina dorsale: non pervenuta.

Tanto poi, come nelle migliori storie, i cattivi saranno puniti ed i fessi premiati. Va là, l'avreste mai datto?!

Oltre ai personaggi, assolutamente (non) degni di nota i colpi di scena: quanto è normale che la vicina di casa sia la figlia illegittima della Regina d'Inghilterra? E che la tua figliola snob e maleducata (che se un'eventuale figlia mi si rivolge così la strangolo, altro che subire la maleducazione e dire anche "povero tesoro mio) se la intenda con nientepopodimeno chè Mick Jagger? Dai, quella si merita si e no Justin Biberon Bieber!

Altra cosa: la traduzione. Pietosa. Ma come fai a tradurre letteralmente modi di dire e giochi di parole? Insomma, non ci siamo. Non ci siamo proprio!

La Pancol una cosa ha fatto di buono: il titolo. Per quanto mi riguarda, poteva fermarsi lì.

lunedì 4 giugno 2012

Buona apocalisse a tutti! - N. Gaiman & T. Pratchett

Quando si dice che l'Italia arriva sempre dopo gli altri non è sempre vero, ma questa volta si. Pubblichiamo questo gioiellino della letteratura ben diciassette (di-cias-set-te!) anni dopo la sua comparsa e visto che siamo dei geni non lo stampiamo neanche più. No, davvero, i miei sentiti complimenti per la scelta, eh.

L'idea base della storia è inflazionata: la fine del mondo: si parla di vera Armageddon, lotta finale, Lassù contro Laggiù, tuoni fulmini saette e cavalieri dell'apocalisse. Questa guerra finale, parte integrante del Grande Piano, dell'inneffabile, segnerà la fine della Terra: peccato però che un angelo bibliofilo ed un diavolo viveur si siano affezionati a questo posto e non vogliano assolutamente la sua distruzione.

Tra profezie "belle ed accurate", sgangheratissimi Cacciatori di Streghe, scambi nella culla e propaganda millenaria delle fazioni più in voga nei secoli dei secoli, la storia scorre tranquilla regalandoci momenti di riflessione e perle di humor inglese.

Vengono messi in discussione la religiosità, il libero arbitrio, l'equilibrio tra il bene ed il male; l'umanità intera appare soggiogata e disastrata, eppure ancora capace di dare un finale per nulla scontato. E' un libro dannatamente angelicamente assolutamente da non perdere!