lunedì 25 giugno 2012

La cattedrale dell'Anticristo - F. Delizzos

Pro: è ambientato a Torino, nella mia adorata Torino.

Contro: l'autore fa sfoggio di conoscenza utilizzando paroloni e costrutti complicati, ma si perde banalmente nelle più semplici regole grammaticali: entrarono in un bar e gli servirono. Già solo per errori di questo tipo il libro andrebbe chiuso con sdegno.

Comunque.

E' un guazzabuglio di cose già viste e già sentite, i personaggi sono stereotipati e monodimensionali, la storia è banale. Dovrebbero fare un monumento a chi ha scritto la quarta di copertina, perchè è la parte più accattivante di tutto il libro.

Siamo nel 1888, a Natale. La città di Torino è squassata da omicidi di neonati e furti al Museo Egizio. Cosa si nasconde dietro a questi eventi? Ovviamente una setta massonico-satanica nel primo caso, della quale fanno parte anche diversi esponenti della Torino bene e di una setta cattointegralista nel secondo, che trafuga il corpo di Gesù mummificato per nascondere al mondo il fatto che fosse massone anche lui.

Ci muoviamo quindi tra colonnelli con sensi di colpa grandi quanto il mondo, zingari che prevedono il futuro, omicidi, uomini luminescenti, orge iniziatiche, rapimenti e omicidi in salsa già vista, trita e ritrita.

Una cosa però me la chiedo: qualcuno ha capito perchè Delizzos abbia schiaffato Nietszche nel romanzo? Per cercare d rivalutarlo? Per renderlo ancora più odioso al mondo? Ai posteri l'ardua sentenza.

Ma se siete furbi, evitate questo libro.

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