martedì 17 luglio 2012

A neve ferma - S. Bertola

Ancora chick lit. A differenza dello scorso libro commentato (molto chick e poco lit) ci troviamo ora con un ribaltamento di fronti. La Bertola è surreale, sfrontata, divertente. I personaggi sono macchiette, le situazioni sono sopra le righe: chiaramente tutto è voluto. Il lieto fine è telefonato, ma non per questo stucchevole. In più, siamo a Torino. Cosa posso volere di più?

Emma Trisciuoglio, aiutante pasticciera laureata in Stele di Rosetta, perde l'amore tre giorni dopo averlo trovato. La signora Elena, invece, l'amore lo insegue invano da trent'anni, e comincia ad avere un po' di fiatone. Per fortuna c'è Camelia, che si innamora senza difficoltà di chiunque incroci la sua strada. Il problema di Camelia, casomai, è il quaderno di ricette che le ha lasciato in eredità suo nonno, scritto in un codice misterioso. Peccato, perché forse, se riuscisse a decifrarlo, potrebbe vincere il concorso ‘Una stella Per Natale’. Lei, però, preferirebbe non partecipare neanche. Emma, invece, parteciperebbe volentieri, anche se Andrea non la ama più. Bianca è l'unica a cui il concorso non interessa, è troppo impegnata nella sua battaglia contro un giovane dottore ripetutamente ladro. Aggiungete un'attrice francese, un apprendista coi piercing e gli imponderabili effetti di un film dei fratelli Wachowski, e preparatevi a qualche ora di intenso divertimento, tra amori al cioccolato e sfide all’ultimo, dolcissimo assaggio.

Mai sinossi fu più vera! Tra i mille personaggi è Bianca la mia preferita, alla perenne ricerca della sua strada - che cambia direzione ogni 24 ore circa:
"Sei fidanzata?"
"No"
"Quasi?"
"Neanche. Mi piace uno, ma è un amore impossibile"
"uff...l'uomo sposato".
"No... è il protagonista di un libro che vorrei scrivere".
"Ma esiste?"
"Finchè non scrivo il libro no."
 
Si può non amare una squinternata di questo tipo?

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