martedì 21 agosto 2012

Un segreto non è per sempre - A. Gazzola

"Non esistono libri belli o libri brutti, ma un pubblico per ogni libro e un libro per ogni pubblico"

Scusate, ma a me questa affermazione sembra un paraculo di dimensioni abnormi. Esistono libri brutti. Punto. Il secondo della serie di Alice Allevi, per esempio.

Se citare marche a profusione ed utilizzare un linguaggio scialbo (ad esclusione della terminologia tecnica medica) possono essere giustificate nel romanzo d'esordio, qui mi dispiace ma iniziano a stufare. Il personaggio è una macchietta troppo macchietta, la minestra è sempre la solita, la parte gialla/thriller/autoptica è inesistente, le paturnie amorose sono da romanzetto rosa di quarto livello, i termini di paragone utilizzati sono degni dei telefilm da scuole medie ("è stata una cosa terribile: come accorgersi di non avere il rossetto in borsa", "una situazione pesante come la parmigiana di melanzane a mezzanotte").

Non ci siamo, non ci siamo proprio.

E poi vogliamo parlare del cliffhanger finale? Eh? Eh? Vogliamo parlarne?!

Ma per favooooooooooore, ma facciamola finita!! Ci stai dicendo che troveremo la simpaticissima, maturissima, perfettissima, intelligentissima, kayscarpettissima, bridgetjonissima Elis in un nuovo romanzo?? Non vedo l'ora, non so come farò a riempire l'attesa. Rileggerò ad libitum questi due capolavori, così all'uscita del prossimo avrò l'elettroencefalogramma talmente piatto che il nuovo romanzo potrebbe persino rischiare di piacermi.

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